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Metti il bullismo al muro con la stampa verticale: Escape Bull

Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi siamo veramente contenti di parlarvi di stampa verticale. In più occasioni ci siamo soffermati sui punti di forza estetici e sull’impatto pubblicitario delle stampe a parete. Ma la testimonianza che condividiamo oggi sottolinea un valore in più. La stampa verticale al servizio dell’impegno sociale. In particolare alleata nella lotta ad una piaga della società moderna, di cui sono vittime soprattutto glia adolescenti (ma non solo): il cyberbullismo.

C’era una volta il bullismo… che poi ha saputo evolversi nel digitale

Il bullismo, purtroppo, è sempre esistito. La società americana ci insegna come la competitività portata all’estremo e l’esaltazione del bello incastrato in certi dettami, porta a fenomeni di esclusione del diverso. Sul piano psicologico ci sarebbe molto da dire sul perché nasce il bullismo e su quanto sia importante evitare piccoli comportamenti di cui a volte diventiamo carnefici con superficialità, prima che diventino grandi problemi sociali.

Internet su questo è stato come un megafono del bullismo (che ha anche trovato altre forme “tecnologiche”) per evolversi. Un po’ come il Covid nelle sua varianti: ma anche questo virus si può combattere! A proposito di Covid, se vuoi saperne di più di come la stampa possa essere utile nel sociale, approfondisci anche gli articoli sulla stampa 3D.

Scrivilo sui muri: no al cyber bullismo con la stampa verticale

Avete presente il gioco dell’Escape Room? I concorrenti devono sbloccare i codici, tramite indizi, per uscire dalla stanza in cui sono bloccati. Ecco, nel mondo reale (o digitale), spesso ci sentiamo proprio bloccati e dobbiamo trovare la via di uscita. “Escape Bull” è il nome del progetto ideato dal liceo artistico Bruno Munari di Acerra (NA), dove il nostro partner di Napoli Wallprinting ha stampato a parete, usando la nostra stampante verticale professionale, immagini per dire no al cyber bullismo. Più che immagini: disegni attraverso i quali gli stessi studenti hanno rappresentato che cosa significa per loro il cyber bullismo, quali effetti devastanti può avere e soprattutto come combatterlo.

Lodevole l’iniziativa dei professori Luciana Arciuolo, Tommaso De Falco e Teresa Mautone in collaborazione con lo psicologo dott. Gallo.

Perché è così importante parlarne nelle scuole? Perché gli adolescenti sono le vittime più numerose. E anche perché è fondamentale creare una coscienza contro ogni forma di bullismo da subito.

Quante volte da adulto, genitore o insegnante, hai detto ai più giovani “Non mi ascolti? Che parlo ai muri?”. Ecco a Napoli grazie alla stampa verticale lo hanno scritto direttamente sui muri, perché questo messaggio tanto importante non vada perso.

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